Anche quest’anno siamo giunti in prossimità del Natale e per concludere insieme questa annata ricca di attività sociali ci troveremo tutti per la tradizionale fiaccolata. Dalla sede CAI saliremo in compagnia fino alla chiesetta di San Valentino sul Monte Pian per un momento di preghiera, partecipando alla consueta Messa cantata di fine anno. Al termine della celebrazione la famiglia Gonzo ci ospiterà in allegria con cioccolata calda e vin brulè. Concluderemo la serata ritrovandoci nuovamente in sede per il consuetoscambio di auguri: “Che anche il 2019 ci riservi salute, serenità e tante indimenticabili escursioni!
Programma:
ore 19.15 partenza a piedi dalla sede CAI per la strada asfaltata che porta a Monte Pian.
ore 20.30 Santa Messa con accompagnamento del Coro.
ore 21.30 Sosta presso la famiglia Gonzo con cioccolata calda e vin brulè.
ore 22.15 Rientro in sede per lo scambio di auguri.
SERATA CULTURALE A MOLINA DI MALO – venerdi 9 novembre
LA NORD DELLA CIMA GRANDE – Film
Immagini spettacolari documentano la prima salita in libera ed in solitaria portata a termine nel 2002 dal tedesco Alexander Huber su una delle vie più famose delle Alpi, la direttissima della Cima Grande. Un’impresa che è entrata nella storia ormai centenaria delle ascese compiute sulla più alta delle Tre Cime di Lavaredo.Organizzatori: Meda Giulio – De Rossi Carlo.ore 20,30 presso la Sala Riunioni Comunità Parrocchiale
MONTE SUMMANO – domenica 11 novembre
soppralluogo dopo eventi atmosferici
Partenza ore 7.30 dalla sede CAI
AL FORTE DI MONTE ENNA – domenica 11 novembre – ANNULLATO
Interessi: storico, ambientale, antropologico.
Questo itinerario, partendo da Poleo (Schio) ci porterà attraverso contrade esentieri poco conosciuti sulla sommità del Monte Enna (sentiero S3). Qui visiteremo il forte recentemente ripristinato nella parte superiore e l’osservatorio. Faremo rientro a Poleo scendendo verso Santa Caterina e imboccando una antica via di comunicazione recentemente recupera da un appassionato del posto (Strada dei Posenati).
Partenza ore 7.30 dalla sede CAI
Iscrizioni in sede CAI entro venerdi 9 novembre
MONTE GAMONDA – POSINA – domenica 28 ottobre
Lasciate le auto sul parcheggio in prossimità del laghetto inferiore di Laghi, per stradina asfaltata ci dirigiamo verso la Val di Fioba (SE). In prossimità di contrada Lunardelli seguiremo la forestale con direzione S che porta all’ex molino del Fioba (ruderi). Da qui fino alla soprastante contrada Sella (m 703) la traccia è labile. Raggiunto il capitello della contrada ci si immette sul sentiero CAI 528 che permette la salita alla cima del monte Gamonda (m 1012) e di percorrerne la dorsale principale fino al Passo di Val Massara. Giunti qui, visiteremo le postazioni di Monte Pelle recentemente recuperate. Bello e panoramico anche lo spiazzo delle tre Croci un pò più a NE. Ritornati al Passo di Val Massara lo si scavalca e per traccia, in direzione O, si scende fino a contrà Zovari. Con altri 7-800 m sulla strada Castana – Laghi in direzione NO si raggiungono le auto.Partenza alle ore 7.30 dalla sede CAI.
iscrizioni in sede CAI entro venerdi 26 ottobre
SERATA CULTURALE – San Tomio – Bar Buso – ore 20,30
Tim Macartney Snape. Primo a tracciare una nuova via sull’Everest senza ossigeno nel 1984.
Ora ha un altro scopo: raggiungere la vetta dell’Everest percorrendo a piedi tutti gli 8.850 metri che lo separano dal mare. La moglie Ann Ward, medico, lo accompagna nel suo trekking di oltre 800 Km ed insieme affrontano i pericoli ed il fascino delle strade indiane, il caos e l’inquinamento di Calcutta, poi il Gange, il Nepal, raggiungendo quindi i primi contrafforti himalaiani ed il campo base. Poi Tim inizia la salita dal ghiacciaio del Khumbu mentre la moglie seguirà alla radio, dal campo base, le varie peripezie fino all’emozione del raggiungimento della cima.Organizzatore: De Rossi Carlo.
MONTE SUMMANO – VAL GROSSA – domenica 14 ottobre
Dopo aver raggiunto l’abitato di Santorso attraverso la strada interna che da Schio porta a Piovene Rocchette, più precisamente dove c’è l’Oasi Rossi. Si posteggia l’auto davanti l’entrata dell’Oasi e si sale attraverso il parco della Villa: all’uscita opposta del parco si prende a destra per andare verso il sentiero 458 situato a Lesina di Santorso vicino alla Villa Miari. Il sentiero è un po’ impegnativo fisicamente, ma non presenta difficoltà tecniche ed è quasi tutto boschivo. La discesa può essere fatta passando dal 457 e, arrivati in fondo nella chiesa di Santorso e superata la scalinata principale, si prosegue a sinistra fino all’entrata superiore del parco e quindi alle auto.
Il pranzo sarà consumato in Baita Gam, dove gli amici di Piovene Rocchette ci ospiteranno con la consueta allegria.
Partenza alle ore 7.30 dalla sede CAI.
iscrizioni in sede CAI entro venerdi 12 ottobre
FORCELLA DI VAL SORDA-LAGORAI – domenica 30 settembre
Itinerario ad anello con partenza dai pressi del Rifugio Carlettini mt 1.368.
Da qui seguiremo il sentiero 362 sino al lago di Montalon e la relativa forcella mt 2.133. Procedendo quindi per il sentiero 322 passeremo per il lago delle Stellune e la forcella di Val Sorda, massima altitudine raggiunta mt 2.256).
Lungo il percorso incontreremo i resti di opere militari austriache, che tanti problemi causarono agli Italiani impegnati su questa parte del fronte. Inizieremo quindi a scendere lungo la Val Sorda (sentiero 317) dove potremmo ammirare i 2 laghi delle Buse Basse e, proseguendo, sino al Ponte Conseria 1.468 mt. Ancora un paio di chilometri lungo il sentiero della Pace e arriveremo al parcheggio dove abbiamo lasciato le auto.
Partenza ore 6.30 dalla sede CAI
Iscrizioni in sede CAI entro venerdi 28 settembre
CIVETTA Ferrate TISSI e ALLEGHESI
sabato e domenica 15 e 16 settembre
Il Civetta è un maestoso gruppo montuoso appartenente alle dolomiti, in provincia di Belluno. Divide la val di Zoldo dall’agordino e fa da cornice al caratteristico paese di Alleghe. La traversata che andremo ad affrontare, percorrendo in salita la via ferrata degli Alleghesi e in discesa la via ferrata Tissi, è un itinerario molto impegnativo e di lunga durata che porta sulla cima di questo monte, a 3.220 metri d’altezza, da dove la vista spazia dall’Adamello al Triglav.
Programma per gruppo escursionistico A e B
1° giorno:
partenza dalla Sede CAI alle ore 8, sosta durante il tragitto e arrivo ad Alleghe alle ore 11. Colazione al sacco e partenza per il Rif. Coldai. Sistemazione in rifugio, cena e pernottamento.
Gruppo A
2° giorno:
sveglia alle ore 5, colazione e partenza per la via ferrata Alleghesi. Arrivo in vetta, sosta e discesa per la via ferrata Tissi. Al termine della ferrata si imbocca il sentiero che scende a destra per la val delle Sasse e si raggiunge Capanna Trieste. Da lì scenderemo ancora fino a raggiungere l’abitato di Listolade.
Gruppo B
2° giorno:
sveglia, colazione e partenza per il rifugio Tissi percorrendo la val Civetta. Rripartenza per il rifugio Vazzoler su sentiero inizialmente in discesa ma che poi si mantiene sempre in quota. Dal rifugio scendiamo fino ad incrociare il sentiero da cui ariverà la comitiva A, raggiungiamo Capanna Trieste e successivamente l’abitato di Listolade, meta finale della nostra escursione.
Attrezzatura per gruppo A: casco, imbrago, kit da ferrata, guanti da ferrata, moschettoni, cordino.Per tutti sacco letto
Partenza dalla sede CAI sabato alle ore 8.00
Iscrizioni in sede CAI entro venerdi 7 settembre
GIRO DEL SASS DE PUTIA – domenica 2 settembre
Dal Passo delle Erbe (2006 m) si cammina sul sentiero n. 8A fino ad arrivare in un splendido prato alpino sempre rivolti verso la parete del Sass de Putia. Al bivio si segue il sentiero n. 8A che prosegue a destra. Continuando su questo sentiero si arriva alla forcella Putia 2357 m, punto più alto di questa escursione. Dalla forcella si segue il sentiero n. 4B ed il sentiero n. 35 attraversando bellissimi pascoli montani e Malghe. La zona si trova sulla parte sud del Sass de Putia . Il sentiero va avanti fino al “Gömajoch” m 2111 . Da li si scende leggermente finchè si arriva nuovamente alla parte nord del Putia ed al punto di partenza
Partenza alle ore 5.00 con pullman dalla sede CAI
Iscrizioni in sede CAI entro venerdi 31 agostoLINK VOLANTINO
TORRI DEL VAJOLET – domenica 29 luglio
Si parte dalla stazione a valle della funivia di Vigo di Fassa e tramite la stessa si raggiunge il Rif. Ciampedie a quota 2000 m. Da qui si percorre il sentiero 540 passando per il Rif. Catinaccio a 1900 m e per il Rif. Gardeccia a 1950 m e si prosegue lungo la strada bianca e per il sentiero 546 fino ai Rifugi Preuss e Vajolet a quota 2243 m. Esattamente di fronte al Rif. Vajolet in direzione Ovest è già ben visibile il sentiero 542 che conduce al Rif. Re Alberto I a quota 2621 m: si inizia a salire subito in modo deciso prima per il sentiero poi per le rocce attrezzate con cavi metallici fino ad arrivare al magnifico anfiteatro delimitato a destra dalle Torri del Vajolet, a sinistra dal Catinaccio e di fronte dalla Croda di Re Laurino. Proprio in questa fantastica conca è situato il Rif. Re Alberto I, punto di partenza per gli alpinisti che vogliono arrampicare tra queste spettacolari montagne. Ridiscesi al Rif. Vajolet si fa ritorno costeggiando in leggera salita la base del Catinaccio lungo il sentiero 541 fino al passo delle Zigolade a 2561 m e scendendo prima al Rif. Roda di Vael a 2280 m e poi fino giù a Vigo di Fassa alla partenza della funivia.
Partenza alle ore 5.00 con pullman dalla sede CAIIscrizioni in sede CAI entro venerdi 27 luglio
TRAVERSATA ALTA VIA DI NEVES – sabato 14 e domenica 15 luglio
escursione intersezionale
Affascinante traversata di alta quota in un ambiente alpino unico e surreale che impressiona per le vedute ai piedi delle cime coperte dai ghiacciai delle Vedrette di Neves Occidentali che racchiudono la Valle di Tures (Valle Selva dei Molini) e la collegano con la vicina Valle di Fundres. Maestosi e indimenticabili panorami si stagliano sui laghetti dove si specchiano le vette innevate in tutto il loro splendore mentre in lontananza si possono ammirare la Cima di Campo, la Gran Mésule e la Punta Bianca.
Programma Sabato 14
ore 5.15 Partenza da Malo direzione autostrada Vicenza ovest.
ore 5.30 Partenza dal parcheggio di Vicenza ovest. Si prosegue percorrendo la Valle Aurina fino a Luttago e si sale la Valle di Rio Bianco fino alla fine della strada asfaltata dove si trova un ampio parcheggio a nord di Rio Bianco (1400 m). Si risale lungo il segnavia 24 in direzione del Passo di Neves ( 2405 m) e poi fino al Rifugio Giovanni Porro, 2440 m.
ore 11.00 Partenza seguendo il segnavia 24 per raggiungere il Rifugio Giovanni Porro.
ore 12.30 Sosta per il pranzo nei pressi della Malga Goge Alm 2027 m, posta su una conca pianeggiante con a fianco una pittoresca chiesetta dedicata alla Madonna della Neve. Si sale lungo un sentiero ripido e lastricato fino a raggiungere Forcella Neves 2407 m, posta tra l’alta Valle di Rio Bianco e la testata della Valle di Lappago.
ore 15.00 Arrivo al Rif. Giovanni Porro m 2419.
ore 15.30 Possibilità di salire alla Cima dei Camosci 2889 m
Programma Domenica 15
ore 7.30 Dal rif. Giovanni Porro, si prosegue verso nordovest prendendo il segnavia 1, dell’Alta Via di Neves che si snoda ai piedi del Gran Mesulé e della Punta Bianca. Si perde un po’ di quota, scendendo fino ad un ruscello e dopo aver superato un piccolo ponte, si segue una traccia lungo un rio fino in prossimità del ghiacciaio.
ore 10.00 Si prosegue lungo tracce di sentiero, attraverso sfasciumi, per riprendere il sentiero 24 dell’Alta via di Neves che, con un alternarsi di brevi salite e discese si mantiene sempre oltre i 2400 m di quota e si avvicina ad alcuni laghetti e ruscelli. Il panorama è impressionante: di fronte a noi potremo ammirare la Cima di Campo, la Punta Bianca e Gran Mesulè, a fianco i Monti di Fundres, in basso il Lago di Neves nel cuore delle Alpi dello Zillertal e le Dolomiti a sud. Raggiungeremo sempre percorrendo il sentiero 24, il Passo Ponte di Ghiaccio e poi l’omonimo Rifugio.
ore 13.00 Arrivo al Rifugio Ponte di Ghiaccio 2545 m e sosta per il pranzo.
Si prosegue lungo il sentiero 13 ( Alta via di Fundres, Via Alpina), che costeggia il Lago Ponte di Ghiaccio, scendendo fino alla Casera Eisbrugg Alm 2.154 m e poi fino a Fundres, Frazione Dun 1200 m.
ore 16.30 Arrivo a Fundres e partenza per il rientro previsto per le ore 21.30
PAN DI ZUCCHERO – sabato 7 e domenica 8 luglio
Il nome della montagna più alta delle Alpi dello Stubai non è stato scelto a caso: coloro che da est volgono lo sguardo in direzione della cima ne comprendono l’origine. Un ardito spuntone di nevi perenni a forma conica da un lato, che diventa aggraziato dall’altro e poi di nuovo arcigno, roccioso e grezzo. Allo Zuckerhütl (Pan di Zucchero) spetta il ruolo di potente. La più alta vetta delle Alpi dello Stubai sorge interamente nel Tirolo settentrionale e tuttavia vicino al confine con l’Alto Adige. Nonostante i suoi orgogliosi 3.507 metri di altezza, è una montagna discreta, assolutamente non facile da scalare. In modo particolare, la salita della cima racchiude in sé svariate difficoltà.
Percorso alpinistico e percorso escursionistico1°giorno programma uguale per i due gruppi
partenza dalla sede CAI alle ore 6 (lasciare le auto al parcheggio Pascoletto) sosta durante il tragitto e arrivo a destinazione alle ore 11 circa. alle ore 12 partenza a piedi per rifugio Dresdner Hutte m 2308
Sistemazione in rifugio, cena e pernottamento.
2°giorno programma per gruppo alpinistico
Sveglia, colazione e partenza girando intorno alla Schaufelspitze ai piedi del versante sul lato sud, sino a raggiungere la stazione a monte della seggiovia non in esercizio in estate (Fernaujoch o Schaufelnieder). Da qui si prosegue per la via Heinrich Klier sino al Pfaffenjoch (3.212 m). Sulla sella si torna nuovamente sul versante della Valle di Stubai, attraversando il ghiacciaio Sulzenauferner.
Al raggiungimento della Pfaffensattel, in base alle condizioni, si sale in vetta arrampicando sui blocchi. L’ascesa richiede 4 ore con dislivello di 400 m. Si può scendere ripercorrendo la medesima via dell’ascesa (Pfaffensattel– Sulzenauferner – Pfaffenjoch – stazione a monte funivia Schaufeljochbahn). In alternativa, si può raggiungere direttamente il rifugio Dresdner Hütte, lasciando prima del Pfaffenjoch la traccia della salita e scendendo attraverso il Fernauferner.
Attrezzatura: corda, ramponi, piccozza, casco, imbrago, moschettoni, cordino.2°giorno programma per gruppo escursionistico
Stabilito in funzione alle condizioni nevose – informazioni in Sede CAI
Partenza ore 6.00 dalla sede CAI.Iscrizioni in sede CAI entro venerdi 29 giugno
MARMOLADA – domenica 24 giugno
La Marmolada è un gruppo montuoso situato tra le province di Trento e Belluno.
Viene soprannominata “la regina delle Dolomiti”. Punta Penia è la massima elevazione di tutte le Dolomiti (m 3343). Capanna Penia è il rifugio alpino più alto delle Dolomiti ed è stato costruito negli anni quaranta su un presidio militare austriaco risalente alla prima guerra mondiale.
Dal Passo Fedaia con impianto a fune fino al Pian dei Fiacconi da dove inizierà la risalita del ghiacciaio lungo il percorso più utilizzato per raggiungere Punta Penia.
Partenza ore 5.00 dalla sede CAI.Iscrizioni in sede CAI entro venerdi 22 giugno
MONTE STIVO – domenica 17 giugno
Variazione di programma
L’escursione di domenica 17.06.2018 relativa a cima Valpiana nel Lagorai centrale, è stata annullata per impedimenti non prevedibili
(corsa ciclistica in zona, con chiusura della strada).
In alternativa proponiamo un bellissimo giro al monte Stivo ( Garda settentrionale ).
Partendo dal passo Bordala m 1253 si imbocca subito il sentiero fino 623 che seguiremo fino alla località La Bassa m1684 dopo aver superato località Fontanelle m 1267, per prendere poi il sentiero 617 che ci porterà in cima al monte Stivo m 2059. dopo una puntatina al rifugio P. Marchetti, per chi lo desidera, ci si avvia per la discesa lungo il sentiero 608 prima e 608B poi, passando per malga Stivo m 1728, per la chiesetta di S.Antonio m 1265, la baita degli alpini e in fine il parcheggio al passo Bordala.
In questo periodo il monte Stivo può essere considerato un balcone fiorito sul lago di Garda e Vallagarina, dal quale si possono ammirare oltre ai meravigliosi panorami, i bellissimi gruppi montagnosi del Lagorai a nord-est, del Pasubio e delle Piccole Dolomiti ad est, il gruppo del Monte Baldo a sud, le Alpi di Ledro a sud-ovest, i ghiacciai dell’Adamello, del Carè Alto e della Presanella a nord-ovest, le Dolomiti di Brenta a nord.
Una singolare particolarità: nelle giornate limpide la vista può abbracciare in appena 70 km uno dei più grandiosi dislivelli della regione: dai 64 metri del Lago di Garda fino alla vetta dell’Ortles a metri 3905. Ampie tracce di trinceramenti e fortificazioni austroungariche ed italiane della Grande Guerra si possono osservare un po’ ovunque sul Monte Stivo, che faceva parte del grandioso sistema fortificato dell’Alto Garda.
Dati tecnici dell’escursione:
– difficoltà E
– dislivello relativo ca. 800m
– sviluppo ca. 13 km
– durata ca 6,5 h
Partenza ore 7.00 dalla sede CAI.Iscrizioni in sede CAI entro venerdi 15 giugno
Aperta nel 2015, questa nuova via ferrata offre la possibilità di divertirsi lungo un nuovo percorso attrezzato e nello stesso tempo di osservare da un diverso punto di vista l’inquietante diga del Vajont e della stretta gola sottostante. Ricordiamo il 9 ottobre 1963 quando una imponente frana fece tracimare sopra la diga tutta l’acqua del bacino
provocando un’onda distruttiva di immani dimensioni che si incanalò nella gola per poi riversarsi nella sottostante valle del Piave, radendo al suolo il paese di Longarone.
Questa breve ferrata, di difficoltà tecniche medie, si presenta con alcuni passaggi ad elevata esposizione, ma ben attrezzati, con scale di ferro e cambre metalliche nei punti chiave che agevolano la salita e con corde fisse che aiutano la progressione nelle zone scarse di appigli. All’uscita della ferrata il sentiero n. 380 porta alla diga, poi si prosegue lungo la strada asfaltata S.R. 251 e passate le due gallerie, si imbocca il sentiero che porta al sottostante parcheggio.
Un gruppo B può essere accompagnato da guide locali a visitare il paese di Erto, a camminare lungo la diga e visitare il bacino del Vajont, ricevendo notizie interessanti su quei tragici eventi.
Partenza ore 7.00 dalla sede CAI.Iscrizioni in sede CAI entro venerdi 8 giugno
VETTE FELTRINE – RIFUGIO DAL PIAZ – domenica 27 maggio
Percorso di straordinario interesse naturalistico e paesaggistico, alla scoperta del paesaggio delle buse glaciali nelle Vette Feltrine e della verde piramide del Monte Pavione. Dal passo di Monte Croce D’Aune 1015 m si prende il sentiero 801 che accorcia la strada militare dapprima per bosco e poi su terreno sempre più aperto e panoramico, fino al rif. Dal Piaz 1993 m. Si sale brevemente fino ad affacciarsi sulla splendida alla Busa delle Vette 1994 m. Per il sentiero 810, in piano, si va alla scoperta delle Buse di Cavaren e Monsampiano fino all’omonima malga 1902 m su ambiente dove regna il verde e un tripudio di fioriture. La discesa, con qualche tratto ripido, avviene per il sentiero 810 “di Sant’Antonio” fino al paese di Aune 891 m.
Partenza ore 6.30 dalla sede CAI.Iscrizioni in sede CAI entro venerdi 25 maggio
Interessi: storico, paesaggistico, antropologico. Per raggiungere il punto di iniziodella nostra escursione percorreremo la SS 47 “Valsugana” fino adimboccare il tunnel per Feltre. Poco dopo lo sbocco del tunnel, gireremo a destra (indicazioni) per la strada che costeggia la sponda Occidentale del Lago del Corlo. Proseguiremo fino a località Rocca dove lasceremo le auto. Da qu i parte il sentiero CAI n°7 che raggiunta la contrada Forcelletta (m 524) continua ad inerpicarsi sul versante occidentale del M.Grappa incontrando ruderi di casoni,testimonianze dell’intenso lavoro umano per lo sfruttamento di questi territori che oggi ci appaiono assai inselvatichiti. Il sentiero raggiunge la SS 141 che collega Romano d’Ezzelino ad Arten. Superata, in circa 20 minuti raggiungeremo il Col di Baio. Per il ritorno ripercorreremo in senso opposto fino ad incontrare poco sotto la statale 141, la strada bianca che percorreremo in discesafino al suo termine. Procederemo, quindi, sul vecchio sentiero che rimanendo quasi sul fondo della Val Carazzagno ci riporta al Lago del Corlo. Lungo questo antico percorso incontreremo intere contrade abbandonate dove il tempo sembra essersi fermato. Esemplare in tal senso la Contrada Fumegai. Alla fine del percorso bella attraversata del lago su ponte sospeso.
Partenza alle ore 7.30 dalla sede CAI.Iscrizioni in sede CAI entro venerdi 11 maggio
Serata culturale – venerdi 11 maggio ore 20,30
TOM PERRY
Ha collezionato imprese incredibili, al limite delle capacità umane. Imprese che in questi anni gli hanno dato notorietà a livello internazionale fino a farlo diventare un autentico personaggio. I suoi viaggi non sono mai banali, mai scontati. Ha infatti,
innato lo spirito d’avventura e l’istinto all’esplorazione e una predisposizione per i vulcani, che gli consentono di “essere in contatto con l’energia della terra”: epiche le sue performance sull’ETNA, Vesuvio, Kilimangiaro, sul Fuj
MANUTENZIONE DEI SENTIERI – prossimamente
ll CAI di Malo, Commissione Sentieri, si fa carico della manutenzione e della segnatura dei sentieri del Monte Summano.
Si tratta di un impegno non indifferente, che occupa giornate di lavoro volontario.
Grazie a tutti per la collaborazione di quanti parteciperanno
Partenza alle ore 7.00 da Piazzale Zannini
Informazioni in sede CAI oppure 346 9499682
COLLI BERICI – domenica 15 aprile
Sentiero dell’Antica Pieve di Nanto. Escursione circolare con partenza da Lumignano, p assando per vigneti, uliveti e coltivazioni di ciliegie arriviamo prima a Castegnero Alto e poi all’Antica Pieve di Nanto, ora sconsacrata ed adibita a museo e teatro. Quest’ultima dedicata a Santa Maria Assunta un tempo centro della vita degli abitanti di Nanto ed importante santuario Mariano già dal quindicesimo secolo. Prendiamo il sentiero a mezza costa tutto in mezzo al bosco passando per una contrà arriviamo sulla strada degli ulivi che proviene da Nanto, la percorriamo un po’ in discesa verso la fontana del Trene. Passata la fontana ci dirigiamo in salita verso il punto più elevato dei Colli Berici, il Monte Alto 440 metri sede di una stazione dell’aeronautica militare. Seguendo i confini di San Giovanni in Monte andiamo verso la fontana del ciclista e poi verso Villabalzana e Lumignano
Partenza alle ore 8.00 dalla sede CAI
Iscrizioni in sede CAI entro venerdi 13 aprile
FERRATA MORI MONTE ALBANO – domenica 8 aprile
A soli 7 km da Rovereto, sulla statale che porta verso il Lago di Garda, si trova l’abitato di Mori. L’omonima ferrata, completamente rifatta e riaperta nell’aprile del 2014, è molto impegnativa sotto l’aspetto tecnico, con lunghe scale verticali di cambre metalliche che sforzano notevolmente le braccia, passaggi esposti nel vuoto che danno la sensazione di “volare” sopra l’abitato di Mori e roccia levigata in alcuni punti di appoggio che richiedono cautela e attenzione. Proprio perché esposta a sud e a soli 200 m s.l.m., è spesso meta primaverile di molti escursionisti. Il dislivello è di circa 200 m con uno sviluppo di 550 m. Dal balconcino sommitale in circa 30 minuti si ridiscende per un sentiero fino all’abitato.
Partenza alle ore 7.00 dalla sede CAI.
Obbligatorio l’uso della seguente attrezzatura omologata:
– casco
– imbrago completo o combinato – set da ferrata – dotarsi di cordini e guanti da ferrata
Iscrizioni in sede CAI entro venerdi 6 aprile
PICCOLE DOLOMITI “VAJO”– domenica 25 marzo
ANNULLATA PER RISCHIO SLAVINE
Il vajo (dal latino vallis, “valle”) si intende, nel dialetto locale (dialetto vicentino) un canalone ripido e incuneato tra i contrafforti delle pareti di una montagna.
La loro “ri-scoperta” in senso alpinistico-sportivo, soprattutto nella loro veste invernale, è piuttosto recente, e si deve soprattutto all’esplorazione sistematica dell’alpinista e scrittore Tarcisio Bellò nella zona delle Piccole Dolomiti.
Partenza ore 5.30 dalla sede CAI.
Obbligatorio imbrago, ramponi, piccozza, casco
MONTE CENGIO PER LA “SENGELA”– domenica 18 marzo
Escursione di interesse storico e paesaggistico che percorre un tracciato segnato dagli Italiani nel 1917 per raggiungere le postazioni del Monte Cengio nella Grande Guerra. L’escursione ci porta a salire sul Monte Cengio dalla Valdastico, partendo da Cogollo.
La prima parte del percorso è la salita per il sentiero della “Sengela” tracciato militare costruito dagli Italiani per raggiungere le postazioni del Cengio nella Grande Guerra dopo la “Strafexpedion” del 1916.
Una volta giunti in quota si percorrerà il suggestivo sentiero della “Granatiera”, attrezzatto sempre per scopi militari nel 1917 fino alla cima del Cengio. Scenderemo quindi per i sentieri della val Cengiotta e Pianin.
Il percorso, che possiamo definire una piccola strada delle gallerie, ci fa ripercorrere le vicende storiche legate al Cengio, in un ambiente sempre più panoramico via via che si guadagna quota.
Itinerario
Partenza da Cogollo 356m presso la Chiesa vecchia dell’Olmo. Si segue il sentiero 651 dapprima per mulattiera e quindi per bosco a tornanti fino a raggiungere il tratto con 7 gallerie. Si incrocia il sentiero 648 che sale a sx e seguendo all’incirca il crinale si raggiunge il piazzale Principe Piemonte 1286m – 2.30h. Per la strada dei Granatieri si raggiunge la cima 1347m – 3.30h
La discesa avviene seguendo i sentieri 647 e 647A per la Val Cengiotta e la Val Pianin fino a Cogollo
Munirsi di pila per le gallerie
La battaglia del Monte Cengio
Nel maggio 1916 l’esercito Austro-Angarico lanciò un’offensiva sugli altipiani veneti e trentini – nota come Strafexpedition – con l’obiettivo d’invadere la pianura veneta e prendere alle spalle l’esercito Italiano schierato sul Carso. La brigata dei Granatieri di Sardegna, comandata dal generale Pennella, ebbe il compito di difendere la zona di Monte Cengio e combattè per giorni senza cannoni, con poche munizioni e scarse riserve di acqua e viveri. La brigata fu circondata e il 3 giugno dovette soccombere all’assalto finale.
Dei 6000 granatieri giunti nel maggio del 1916, la notte del 4 giugno si ripararono sul monte Pàu circa 1300 superstiti. Quando questi sfileranno sulle strade di Marostica la popolazione rimase incredula aspettandosi un’altra colonna: non ci fu nessuna seconda colonna i restanti rimasero tra i feriti morti e prigionieri sulle balze del Monte Cengio.
L’accanita resistenza italiana e le perdite inflitte agli austriaci valsero comunque a frenare l’impeto dell’assalto, a rallentarne l’azione e a far fallire, nella sostanza, la Strafexpedition.
La “Granatiera”
Fallita la spedizione punitiva, gli Austriaci abbandonarono Monte Cengio e si ritirarono su posizioni più arretrate, meglio attrezzate e difendibili. Il 24 giugno 1916 le truppe Italiane ripresero possesso del Cengio e delle aree circostanti e decisero di attrezzarle con nuove fortificazioni. A tale scopo fu realizzata dal Genio Zappatori un’ardita mulattiera di arroccamento (chiamata “la Granatiera”, in omaggio ai granatieri italiani che si erano sacrificati sul monte) che sfruttava le cenge naturali del monte e traversava in galleria le fasce rocciose impraticabili. La mulattiera era invisibile all’occhio nemico e consentiva il transito di uomini e materiale anche in pieno giorno. Le sue gallerie fungevano comunque da ricovero per le truppe in caso di bombardamenti mirati. Essa collegava inoltre le postazioni difensive, unite tra loro da un’unica lunga trincea, della cosiddetta “linea di resistenza a oltranza”.
Partenza alle ore 7.30 dalla sede CAI.
Link al volantino
VALLI DELLE SFINGI – domenica 4 marzo
Le suggestioni del Covolo, della Valle delle Sfingi e delle malghe di Velo Veronese lungo i pascoli di Velo seguendo i segni d’arte popolare. La Lessinia orientale in comune di Velo è ricca di peculiarità simbolo del Parco Naturale Regionale della Lessinia quali il Covolo di Camposilvano e la Valle delle Sfingi. L’itinerario inizia con la visita del moderno museo geopaleontologico al cui interno sono custoditi numerosi reperti fossili e archeologici prevalentemente ritrovati in Lessinia. Terminata l’interessante osservazione si prosegue in direzione della Valle delle Sfingi; Superate le “Sfingi” si prosegue dietro ai caseggiati di malga Buse di sotto lungo il bel fondovalle fino a raggiungere una stele in pietra seicentesca che ricorda la triste vicenda della morte di una ragazza. Giunti al Sengio Rosso non si può non notare lo stato di degrado degli edifici, ma allo stesso tempo le splendide fattezze dei manufatti in pietra. Al Rifugio Lausen sosta per una pausa ristoratrice; proseguendo si raggiungono le contrade Battisteri, Al Pezzo e Tecchie, seguendo poi il sentiero CAI 251 che risale fino alla famosa Croce del Gal sulla Via Cara, antica via di transumanza che si sviluppa dalla pianura ai Parpari lungo la dorsale.
Partenza alle ore 6.30 dalla sede CAI.
COLLI ISOLANI IGNAGO – domenica 18 febbraio
Classica escursione, adatta a tutti, tra i colli “castellari” nel territorio del comune di Isola Vicentina, con partenza ed arrivo dalla piazza principale. Saliremo alle due località di Torreselle ed Ignago passando per contrade e case sparse anche di notevole interesse, fino a quel che resta dei “broli” di Castelnovo e le relative grandi case coloniche. Come da tradizione pranzeremo ad Ignago presso la Locanda Cava d’Oro, dove chiunque potrà unirsi alla compagnia dei camminatori (necessaria la prenotazione).
Partenza ore 9.00 da Piazza Isola Vicentina.
CIASPOLADA NOTTURNA – sabato 3 febbraio
Un’emozionante e suggestiva escursione notturna con le ciaspole attorno al Monte Zovetto, sopra l’abitato di Cesuna. Cammineremo al chiarore della luna piena, immersi nel silenzio ovattato dei prati innevati. Si potranno ammirare le luci dei vari paesini dell’altopiano di Asiago e sullo sfondo le sagome delle cime che lo circondano. Visto l’orario serale è stata prevista una sosta culinaria in rifugio per stemperare il freddo e ravvivare l’allegria.
Con sosta enogastronomica in rifugio a Cesuna di Roana.
Partenza alle ore 18.30 dalla sede CAI.
Serata culturale – venerdi 2 febbraio ore 21,00 in sede CAI
“Adattamento degli animali all’alta quota”
a cura di Giancarlo Ferron
Quando noi, essere umani, ci avventuriamo verso l’alta quota della montagna anche solo per poche ore, siamo costretti a farlo portandoci dietro notevoli quantità di attrezzature. Senza scarponi, giacca a vento, cibo e acqua nello zaino, non riusciremmo a spostarci né a vivere un solo giorno a certe altitudini.
Basterebbe questa semplice osservazione per comprendere quali sofisticati adattamenti hanno subito gli animali che vivono lì tutta la loro esistenza, in tutte le stagioni dell’anno. Camosci, marmotte, pernici bianche, galli forcelli e stambecchi sono animali stanziali, ovvero che non migrano, che non scappano dalla montagna per evitare l’inverno o la carenza di cibo.
CON LE CIASPE A CIMA GRAPPA – domenica 28 gennaio
L’escursione è un percorso classico di accesso alla cima del Monte Grappa dal versante sud, su terreno in gran parte aperto e privo di particolari difficoltà tecniche.
Itinerario ad anello di interesse storico e paesaggistico. Dalla cima del Monte Grappa, con tempo buono, panorama vastissimo
Programma:
ore 7.00 partenza da Malo con mezzi propri
dislivello: 600m ca.
tempo totale: ore 5 ca.
Itinerario escursione
Da Baita Camol 1180m si segue brevemente la strada per inserirsi sul sent. 100 e seguendo la dorsale si raggiungono m. Palla 1353m e m. Colombera 1449m. Incrociata nuovamente la strada si devia a destra verso Casera Ardosetta 1451m e Cason D’Ardosa 1540m. Da qui si punta il vallone per il sent. 109 che porta al rif. Bassano 1745m. Il rifugio è aperto, pertanto è possibile fare la sosta pranzo al coperto e al caldo.
Dopo la sosta si sale in breve sulla cima del Grappa 1775m, dove attraversiamo l’area monumentale visitando il sacrario della Grande Guerra.
Proseguendo la discesa, si imbocca il sentiero 80 fino a raggiungere Osteria Vecia 1261m e per alcuni raccordi e stradine torniamo a Baita Camol
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